Salvatore Iannello e Officina degli Infusi, garanzia di qualità e artigianalità

Salvatore Iannello e Officina degli Infusi - Corriere del Bar
Salvatore Iannello e Officina degli Infusi - Corriere del Bar

SALVATORE IANNELLO E OFFICINA DEGLI INFUSI, GARANZIA DI QUALITÀ E ARTIGIANALITÀ | INTERVISTE

Salvatore Iannello è un ex barman e a gennaio del 2020 ha creato la sua azienda Officina degli Infusi, nel nome della qualità e dell’artigianato, valorizzando così anche la sua Calabria. Nonostante il momento complesso sta già ottenendo ottimi risultati, trovando molti apprezzamenti, questo attraverso la prima bevanda creata dall’Officina, il Ginberg.

Buona sera Salvatore, mi fa piacere dare spazio a un’azienda così giovane, nata nel 2020. Ma, prima di parlare di Officina degli Infusi, vorrei chiederle: come nasce la sua passione per il mondo del beverage?

La mia passione per questo mondo nasce perché sono stato un barman e quando lo ero andavo sempre alla ricerca di prodotti particolari e di nicchia. Sono un appassionato del buon bere e dell’alta qualità.

Come nasce Officina degli Infusi e qual è la sua missione?

Nasce dal mio sogno di voler creare qualcosa di unico, artigianale e di spessore. Il nostro Ginberg riassume questo concetto…

Gingberg - Corriere Del Bar
Gingberg – Corriere Del Bar

Ginberg è il nome del vostro Gin. Cos’ha di particolare rispetto agli altri che sono in commercio?

Si tratta di un Gin Compound al Bergamotto, prodotto per infusione. Si parte da un distillato di origine cerealicola in cui si inseriscono le botaniche. La peculiarità è l’aroma del bergamotto, agrume per eccellenza calabrese. Per noi è molto importante valorizzare il nostro territorio, la Calabria, uscendo dagli schemi e creando un distillato fuori da certe dinamiche commerciali. Il Ginberg è unico, mi spiego meglio: oggi molti Gin si assomigliano tra di loro, mentre il nostro ha un suo carattere preciso e il suo sapore non può essere confuso con quello di altri. A parte il Bergamotto si fa uso anche di altre botaniche, quali la liquirizia, la camomilla, anche queste calabresi, nonché, naturalmente, del ginepro.

Come avviene la produzione, in casa o vi affidate a terzi?

Ci affidiamo a terzi. La ricetta è mia, studiata nel dettaglio, con prove su prove, finché non è arrivato il risultato che volevo. Oggi aprire una distilleria o anche un piccolo laboratorio non è semplice, ci siamo appoggiati quindi a un’azienda agricola che ha un laboratorio, realizzando il nostro prodotto in modo interamente artigianale, lavorando solo duecento litri di Gin per volta, perché vogliamo che il nostro Ginberg sia sempre fresco ed equilibrato.

State già lavorando ad altri distillati o liquori?

Stiamo lavorando ad altri distillati, anche se non posso svelare molto. Da qui a settembre comunque dovremmo uscire con un altro prodotto, sempre distinguendosi da quello che esiste in commercio per qualità e artigianalità.

Siete nati purtroppo in un anno molto difficile, questo per voi è un problema o uno stimolo?

Anno molto difficile, sì. Siamo nati nel gennaio 2020 e abbiamo avuto solo due mesi per poter lavorare e farci conoscere. La gente è sempre titubante a nuovi prodotti e, anche se stiamo avendo un notevole apprezzamento, non è facile inserirsi nel mercato, pian piano però ce la stiamo facendo. La pandemia in qualche modo ci ha gambizzato e abbiamo patito delle difficoltà. Se non ci fosse stata avremmo già avuto in commercio un altro prodotto. Per fortuna ne stiamo uscendo e stiamo cercando di andare avanti e farci strada.