Gabriella Traini. Tra miscelazione e latte art

INTERVISTE | GABRIELLA TRAINI.TRA MISCELAZIONE E LATTE ART

Gabriella Traini è una giovane bartender che vive a San Benedetto del Tronto. Appassionata di miscelazione di latte art ha una particolare prospettiva sul suo lavoro, che ci svela in questa intervista.

Ciao Gabriella, come è nata la tua passione per il mondo del beverage?

Ciao Stefano. La passione per il mondo del bar è nata ai tempi della scuola superiore quando, come professore extra curriculare, ebbi la fortuna di conoscere il compianto Danilo D’Este. Persona straordinaria, empatica, con immensa passione per il suo lavoro, un grande professionista.

Diciamo che non è stata proprio una scelta la mia… mi è piaciuto quel mondo e ho voluto conoscerlo meglio. Ho iniziato a muovere i primi passi da ragazzina in sala, facendo la cameriera, lavoro faticoso ma molto formativo. Dopo qualche anno mi sono avvicinata al bar con tanta voglia di conoscere, studiare, formarmi, facendo esperienze varie in diversi locali per apprendere il più possibile la diversificazione del lavoro, le metodologie applicate e le esigenze di tipi di clientela differenti. Esperienze che mi hanno aiutata molto a crescere anche come persona e a superare la timidezza. Ho poi proseguito il cammino nella semplice e piccola dimensione in cui tutt’ora vivo, San Benedetto del Tronto.

Attualmente dove ti trovi e di cosa ti occupi nello specifico?

Attualmente lavoro, quotidianamente, in un bar diurno dove mi occupo principalmente di caffetteria… la latte art è un’altra mia grande passione! Collaboro con altri locali, spesso notturni, dove invece mi occupo di miscelazionemixology, come va di moda dire!

Qual è la tua idea di Cocktail? Cosa vuoi trasmettere con la miscelazione?

Secondo il mio personalissimo pensiero il cocktail è un appuntamento liquido, non è mai una necessità ma bensì una scusa per godersi attimi di serenità dopo una giornata frenetica, di divertimento con gli amici e di socialità.

Gabriella Traini

La parte più bella del mio lavoro è creare ricette personalizzate, che si avvicinino il più possibile alla richiesta del cliente. Non è difficile fare un buon cocktail, ma lo è realizzare il suo desiderio in quel preciso momento e centrare l’obiettivo è una vera soddisfazione, per me e per il cliente. Un drink è anche emozione.

Soddisfatta di come è andata questa estate?

La stagione sta giungendo a termine, finalmente dopo due anni siamo tornati quasi alla normalità senza restrizioni e con meno paura da parte di tutti, con la voglia di evadere dalle quattro mura domestiche, di divertirsi e stare insieme agli altri, di godersi il mare o la montagna… la stagione è andata a gonfie vele, sotto il sol leone un drink tira l’altro e per sopportare l’afa lo abbiamo consigliato: rinfrescante, leggermente alcolico e ready to drink. Ora speriamo in un cielo soleggiato ancora per un po’.

Quali sogni ancora vorresti realizzare?

Non si dovrebbe mai smettere di avere sogni e cercare di realizzarli. Da bambini la nostra immaginazione galoppava e facevamo sogni straordinari. Crescendo poi, le responsabilità della vita, la consapevolezza degli avvenimenti che ci circondano, ci fanno restare coi piedi per terra.

Per ora spero in una buona qualificazione al concorso nazionale A.I.B.E.S, che si terrà il prossimo novembre, in cui partecipo come finalista della regione Marche. Più che un sogno sarebbe una grossa gratificazione per me!

Comunque… i sogni non si svelano mai, altrimenti non si realizzano!

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