Gin

Gin - Corriere del Bar
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GIN | DISTILLATO

Distillato ottenuto principalmente da cereali, quali il grano e la segale, il gin si basa su una ricetta in parte segreta, fissata su sette elementi e circostanziata alla Cornovaglia, situata nel sud ovest dell’Inghilterra. È stato inventato con grande probabilità nel 1658 da Franciscus Sylvius De La Boe, un farmacista di Leida, in Olanda, anche se secondo alcune fonti una ricetta simile era già diffusa in Italia fin dal Cinquecento. Certo è che il gin nasce come rimedio curativo, pensato da La Boe come cura contro almeno un terzo delle malattie, è così che il dottore e inventore diede luce al jenever, un antidoto per agire sui reni spossati dei facoltosi mercanti olandesi, sofferenti di gotta, questa una malattia molto presente che colpiva in particolar modo le classi più agiate, e reumatismi. Alla base di questo rimedio c’è il ginepro, adatto al lenire le patologie prima citate, con principi digestivi e purificanti. Grazie al primato mercantile dell’Olanda, che nel 1602 aveva dato vita alla Compagnia delle Indie, il gin fu esportato in tutto il mondo e tutt’oggi rimane un importante patrimonio di questo Paese.

Passiamo alla produzione. Il gin è generato per la maggioranza da un alcool neutro di melassa o cereali. La produzione può avvenire all’interno di un alambicco tradizionale, dove l’alcool viene fatto ebollire e i cui vapori s’imbevono dei sapori delle erbe aromatiche e delle bacche, oppure l’aromatizzazione può avvenire per infusione, immergendo nell’alambicco del cotone contenente le spezie necessarie. Altro metodo ancora è quello della macerazione, dove si fanno macerare le spezie, bacche di ginepro e le erbe aromatiche in un concentrato di alcool neutro a 45 gradi. Ancora, un altro sistema, è attraverso il “Compound gin”, dove si mescola semplicemente l’alcool con un assortimento d’aromi di gin. In questo caso non v’è bisogno di nuova ridistillazione. Una volta terminata questa fase, il ricavato viene messo a riposo per qualche ora, diminuendo la sua gradazione. In conclusione avviene la filtrazione, che darà luogo al prodotto finito.

Passando infine alla classificazione, ci sono molte tipologie di gin. Il London Dry, per esempio, è incolore e saporito; l’Old Tom Gin ha un gusto dolce, arricchito da una dose di zucchero; il Plymouth Gin è secco e ha un sapore e odore intensi. Il Jenever Gin è olandese e viene invecchiato, mentre lo Sloe Gin è violaceo e aromatizzato con prugne; il Pink Gin è fortificato con Angostura,  l’Orange Gin e il Lemon Gin sono, come il London Dry, incolori e arricchiti con agrumi.

Il Gin è molto utilizzato anche per la creazione di cocktail, tra i più famosi si ricordano: il Dry Martini, il Gimlet, il Gin Tonic, il Tom Collins, l’Aviaton, il Martinez, il Singapore Sling, il Caruso, il Monkey Gland e il Negroni.