Tequila

Tequila - Corriere del Bar
Tequila - Corriere del Bar

Vi sono dei casi in cui la storia s’intreccia con la leggenda, come succede, per esempio, per la nascita della Tequila, distillato molto simile al Mezcal. Si narra che in una notte messicana un fulmine colpì una pianta d’agave, il cui succo cominciò a fermentare. Da lì sarebbe nato l’antenato della Tequila, il Pulque. I conquistatori spagnoli non furono pienamente soddisfatti di questa bevanda, così provarono a cuocere la polpa dell’agave (questa una pianta che apparentemente pare un cactus, essendo grassa e spinosa, appartenente alla famiglia del giglio), scoprendo una bevanda dolce, che prese il nome di Mezcal, la quale, nel momento in cui veniva creata a Tequila, un villaggio del Messico, si presentava di qualità superiore, perché veniva utilizzava una specialità di agave diversa, l’Azul, o Tequiliana Weber. È da qui che nasce la Tequila.

Agave Azul Messico - Corriere del Bar
Agave Azul Messico – Corriere del Bar

Quando l’agave è matura questa viene tagliata con delle scuri, in modo tale da ricavare la sua materia prima, che servirà alla creazione. Il cuore della pianta così viene fatto in quattro pezzi, che vengono cotti in forni o in pentole, affinché l’amido si trasformi in zucchero. Finita questa fase, il tutto viene macerato per estrarre il succo, il quale viene fatto fermentare tramite lieviti per un paio di giorni. In seguito avviene la distillazione, di norma con alambicco discontinuo. Può essere unica o avvenire per due volte, per purificare ancor meglio il prodotto. Il distillato viene poi invecchiato e, a seconda di questo passaggio, si decide la classificazione. La Tequila Silver, o Blanco, non ha invecchiamento, al massimo può essere fatta riposare per circa 2 mesi in acciaio; la Tequila Gold non è invecchiata ed è insaporita con caramello; la Tequila Reposado riposa invece in fusti di legno per almeno 2 mesi; la Tequila Añejo è quella che prevede un processo maggiore d’invecchiamento, che avviene in barili anche per 3 o 4 annate.