Vodka

Vodka - Corriere del Bar
Vodka - Corriere del Bar

VODKA | DISTILLATO

Si può dire che che la vodka sia il distillato più giovane della storia, dato che la tecnologia per realizzarla fu inventata alla fine dell’Ottocento, trovando in Mendelev e il suo trattato sull’alcol il suo pioniere. Questo quanto meno se si parla della vodka in quanto distillato di cereali non invecchiato, se invece ci rivolgiamo al distillato bianco, non invecchiato, da cereali o patate, formato con alambicchi discontinui, il percorso è diverso e la sua origine va rintracciata in una tradizione che si fa mito, dove risulta impossibile trovare un vero iniziatore, essendo la distillazione alcolica da cereali e vino utilizzata fin dall’antichità a scopo medico. In questo senso ogni nazione ha il suo fondatore, che nel nostro Paese potrebbe essere Michele Savonarola, medico che alla fine del Trecento scrisse un celebre trattato sull’acquavite. Sembrerebbe comunque che lo stato dove poter ritrovare l’origine della vodka sia la Polonia (anche se la stessa Russia ne reclama la paternità), quando, nel Cinquecento, veniva definita col nome “Gorzalka”, traducibile con “liquore”, per poi successivamente prendere il nominativo di “vodka”, da “voda”, vale a dire “acquetta”, per la trasparenza del distillato. 

Alambicco a Colonna - Corriere del Bar
Alambicco a Colonna – Corriere del Bar

Prodotto povero, non si sa come di preciso fosse realizzato ai suoi arbori, poiché sono poche le fonti che ci sono giunte per comprendere appieno la ricetta, ottenuta, pare, grazie a un fermentato di bucce e piccole patate – questo tipo di distillato “povero” viene ancora oggi proposto con termini presi in prestito dalla cultura contadina: “samogon” e “polugar”. In una fase successiva si cominciò a utilizzare la segale, cereale resistente anche alle temperature più rigide e di facile coltivazione.

È stato scoperto un documento, di origine baltica, redatto nel 1405, che potrebbe dare luogo a un ribaltamento gerarchico per quanto riguarda la storia dei distillati, elevando la vodka a distillato più anziano per produzione, superando così anche l’armagnac e il whisky. Non è comprovata la veridità del detto documento, che però non toglie niente al valore della vodka, nata come rimedio curativo nell’antichità, tra mistero e comprovate fonti.

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La vodka può essere prodotta tramite la lavorazione di cereali, come segale, orzo o grano, insieme alle patate. Questi vengono macinati e in un secondo momento viene aggiunta dell’acqua, per poi fermentare il tutto perché arrivi alla temperatura di otto gradi. Dopo qualche giorno avviene la prima distillazione, con il liquido che viene riscaldato, con il vapore emanato conservato in un refrigeratore. Vi è poi una seconda distillazione, che elimina le sostanze più leggere e pesanti. A questo punto si decide quante volte la sostanza dovrà essere distillata per la dispersione di elementi differenti dall’alcol. A questo proposito, per far sì che il distillato si purifichi, si utilizza di norma una filtrazione con carboni attivi. Finite le distillazioni, dove quasi sempre si utilizza l’alambicco a colonne, si può procedere con nuove immissioni d’acqua, che decreteranno la gradazione finale della bevanda. Abbiamo ottenuto così la vodka, che può presentarsi pura o aromatizzata, in quest’ultimo caso sarà insaporita con nuove distillazioni.